Dr Joseph Muscat fl-għeluq tal-Konferenza Ġenerali tkellem kemm fittex fuq il-liġi li qed jagħmel ħalli koppji li ma jkollhomx tfal, isibu l-għajnuna f’Malta ħalli possibilment dawn it-tfal jitwieldu. Semma li kien qara dak li qal il-Kardinal Carlo Maria Martini li dam Kardinal ta’ Milan u wara rtira f’Ġerusalemm ikompli l-istudji tiegħu fuq il-Bibbja.
Sibt x’kien qal il-Kardinal f’djalogu li kellu ma’ xjenzat Professur Ignazio Marino. Nitkellmu fuq is-suġġett fil-programm tar-radju “Le, m’intix waħdek” u jidirli li għandi nġibu hawn. U se nagħzel li nġibu bit-Taljan, kif deher fl-Espresso, pubblikazzjoni magħrufa.
“Sui temi toccati in questo colloquio Martini si era raramente espresso, in passato. Anche nei primi mesi del 2005, quando in Italia la discussione pro e contro la legge che regola la fecondazione artificiale fu molto viva e la gerarchia della Chiesa si pronunciò con forza, egli rimase in silenzio.
Qui invece ne parla per la prima volta in modo ampio. E su alcuni punti si discosta dalle posizioni della Chiesa ufficiale, che – si sa – è intransigente nel difendere “ogni vita umana dal concepimento alla morte naturale”, senza eccezioni, ed è contraria alla fecondazione artificiale.
A questo proposito, il cardinale Martini chiede alla Chiesa “il superamento di quel rifiuto di ogni forma di fecondazione artificiale che […] produce un doloroso divario tra la prassi ammessa comunemente dalla gente e anche sancita dalle leggi e l’atteggiamento almeno teorico di molti credenti”.
In più, Martini si dice favorevole all’utilizzazione dell’”ovocita allo stadio dei due pronuclei”. A giudizio suo e del professor Marino, infatti, tale stadio è sì successivo alla fecondazione, ma in esso “non appare ancora alcun segno di vita umana singolarmente definibile”; non è ancora embrione e quindi è manipolabile senza obiezioni di carattere morale.
Altri punti su cui il cardinale Martini si mostra permissivo, a determinate condizioni,sono:
– la fecondazione eterologa con seme od ovocita di un individuo esterno allacoppia;
– l’inserzione “nel seno di una donna anche single di embrioni altrimenti destinati a perire”;
-l’affido di bambini in adozione “anche ai single”;
– l’uso del profilattico per “gli sposi uno dei quali è affetto da Aids” e più in generale come “male minore”.
U jagħti parir siewi li f’dawn l-oqsma wieħed għandu jimxi bil-prudenza qabel jitkellem, għax huma suġġetti tqal u għadhom mhux ċari.
Molte questioni che riguardano la nascita e la fine della vita, a giudizio di Martini, sono “zone di frontiera o zone grigie dove non è subito evidente quale sia il vero bene”. E quindi “ è buona regola astenersi anzitutto dal giudicare frettolosamente e poi discutere con serenità, così da non creare inutili divisioni.
Alla gerarchia della Chiesa, Martini dice che “non serviranno tanto i divieti e i no, soprattutto se prematuri, anche se bisognerà qualche volta saperli dire”. Compito della Chiesa è piuttosto “formare le coscienze, insegnare il discernimento del meglio in ogni occasione, dare le motivazioni profonde per le azioni buone”.
Tajjeb li wieħed jirrifletti.